Cristo Velato: storia, orari e prezzi

Cristo Velato: storia, orari e prezzi

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Cristo Velato: la storia della Cappella Sansevero

Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo Velato Γ¨ una delle opere piΓΉ note e suggestive al mondo. 

Cristo Velato: orari e prezzi

Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva giΓ  scolpito la Pudicizia.

Tuttavia, Corradini morΓ¬ nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino.

Fu cosΓ¬ che Raimondo di Sangro incaricΓ² un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, di realizzare β€œuna statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore GesΓΉ Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.

Giuseppe Sanmartino

Sanmartino tenne poco conto del precedente bozzetto dello scultore veneto. Come nella Pudicizia, anche nel Cristo Velato l’originale messaggio stilistico Γ¨ nel velo, ma i palpiti e i sentimenti tardo-barocchi di Sanmartino imprimono al sudario un movimento e una significazione molto distanti dai canoni corradiniani.

La moderna sensibilitΓ  dell’artista scolpisce, scarnifica il corpo senza vita, che le morbide coltri raccolgono misericordiosamente, sul quale i tormentati, convulsi ritmi delle pieghe del velo incidono una sofferenza profonda, quasi che la pietosa copertura rendesse ancor piΓΉ nude ed esposte le povere membra, ancor piΓΉ inesorabili e precise le linee del corpo martoriato.

Un’opera senza eguali

La vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice sono il segno di una ricerca intensa che non dΓ  spazio a preziosismi o a canoni di scuola, anche quando lo scultore β€œricama” minuziosamente i bordi del sudario o si sofferma sugli strumenti della Passione posti ai piedi del Cristo.

L’arte di Sanmartino si risolve qui in un’evocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanitΓ .

Il Capolavoro

Il Cristo Velato del Sanmartino Γ¨ uno dei piΓΉ grandi capolavori della scultura di tutti i tempi.

Fin dal ’700 viaggiatori piΓΉ o meno illustri sono venuti a contemplare questo miracolo dell’arte, restandone sconcertati e rapiti.

Tra i moltissimi estimatori si ricorda Antonio Canova, che durante il suo soggiorno napoletano provΓ² ad acquistarlo e si tramanda dichiarasse in seguito che avrebbe dato dieci anni di vita pur di essere lo scultore di questo marmo incomparabile.

La fama del Cristo velato cresce ogni giorno di piΓΉ. Un sondaggio tenutosi durante la XVII edizione della fiera libraria Galassia Gutenberg (aprile 2006) lo ha incoronato monumento simbolo di Napoli.

Infine, nella primavera del 2008 la Regione Campania ha scelto la foto del Cristo di Sanmartino per una campagna pubblicitaria volta a rilanciare l’immagine della cittΓ , mortificata dalla nota crisi dei rifiuti.

Cristo Velato: la leggenda del velo

La fama di alchimista e audace sperimentatore di Raimondo di Sangro ha fatto fiorire sul suo conto numerose leggende.

Cristo Velato: la leggenda del velo

Una di queste riguarda proprio il velo del Cristo di Sanmartino: da oltre duecentocinquant’anni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di β€œmarmorizzazione” compiuto dal principe di Sansevero.

Un’opera interamente in marmo

In realtΓ , il Cristo Velato Γ¨ un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come si puΓ² constatare da un’osservazione scrupolosa e come attestano vari documenti coevi alla realizzazione della statua.

Ricordiamo tra questi un documento conservato presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli, che riporta un acconto di cinquanta ducati a favore di Giuseppe Sanmartino firmato da Raimondo di Sangro (il costo complessivo della statua ammonterΓ  alla ragguardevole somma di cinquecento ducati).

Nel documento, datato 16 dicembre 1752, il principe scrive esplicitamente: β€œE per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmo…”.

Anche nelle lettere spedite al fisico Jean-Antoine Nollet e all’accademico della Crusca Giovanni Giraldi, il principe descrive il sudario trasparente come β€œrealizzato dallo stesso blocco della statua”. 

Lo stesso Giangiuseppe Origlia, il principale biografo settecentesco del di Sangro, specifica che il Cristo Γ¨ β€œtutto ricoverto d’un lenzuolo di velo trasparente dello stesso marmo”.

Una perla dell’arte barocca

Il Cristo velato Γ¨, dunque, una perla dell’arte barocca che dobbiamo esclusivamente all’ispiratissimo scalpello di Sanmartino e alla fiducia accordatagli dal suo committente.

Il fatto che l’opera sia stata realizzata da un unico blocco di marmo, senza l’aiuto di alcuna escogitazione alchemica, conferisce alla statua un fascino ancora maggiore.

La leggenda del velo, perΓ², Γ¨ dura a morire. L’alone di mistero che avvolge il principe di Sansevero e la β€œliquida” trasparenza del sudario continuano ad alimentarla.

D’altra parte, era nelle intenzioni del di Sangro – in questa come in altre occasioni – suscitare meraviglia: non a caso fu egli stesso a constatare che quel velo marmoreo era tanto impalpabile e β€œfatto con tanta arte da lasciare stupiti i piΓΉ abili osservatori”.

Cappella Sansevero: storia e opere

Museo Cappella Sansevero

Situato nel cuore del centro antico di Napoli, il Museo Cappella Sansevero Γ¨ un gioiello del patrimonio artistico internazionale.

CreativitΓ  barocca e orgoglio dinasticobellezza mistero s’intrecciano creando qui un’atmosfera unica, quasi fuori dal tempo.

Tra capolavori come il celebre Cristo velato, la cui immagine ha fatto il giro del mondo per la prodigiosa β€œtessitura” del velo marmoreo, meraviglie del virtuosismo come il Disinganno ed enigmatiche presenze come le Macchine anatomiche, la Cappella Sansevero rappresenta uno dei piΓΉ singolari monumenti che l’ingegno umano abbia mai concepito.

Un mausoleo nobiliare, un tempio iniziatico in cui Γ¨ mirabilmente trasfusa la poliedrica personalitΓ  del suo geniale ideatore: Raimondo di Sangrosettimo principe di Sansevero.

Le Origini

Le origini della Cappella Sansevero sono legate a un episodio leggendario. Narra, infatti, Cesare d’Engenio Caracciolo nella Napoli Sacra del 1623 che, intorno al 1590, un uomo innocente, trascinato in catene per essere condotto in carcere, passando dinanzi al giardino del palazzo dei di Sangro in piazza San Domenico Maggiore, vide crollare una parte del muro di cinta di detto giardino e apparire un’immagine della Madonna.

Egli promise alla Vergine di donarle una lampada d’argento e un’iscrizione, qualora fosse stata riconosciuta la propria innocenza: scarcerato, l’uomo tenne fede al voto. L’immagine sacra divenne allora meta di pellegrinaggio, dispensando molte altre grazie.

Fasto Settecentesco

La sistemazione seicentesca della Cappella rimase inalterata fino agli anni ’40 del ’700, quando pose mano all’ampliamento e all’arricchimento del tempio Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero.

SeguΓ¬ un periodo di grande fervore, in cui egli profuse nell’impresa forze e sostanze, impegnandosi con entusiasmo e competenza, chiamando presso di sΓ© pittori e scultori rinomati, sovrintendendo personalmente alle fasi di lavorazione, scegliendo e talvolta realizzando i materiali.

L’idea era quella di farne un tempio maestoso, degno della grandezza del casato, arricchendolo di opere di altissimo pregio pur senza alterare la primitiva struttura e cercando nel nuovo assetto l’idonea collocazione per i mausolei preesistenti.

Fu cosΓ¬ che vennero alla luce opere come la Gloria del Paradiso, la Pudicizia e le altre statue delle VirtΓΉ, il Cristo velato.

Progetto iconografico

L’aspetto attuale della Cappella Sansevero risponde a un progetto iconografico ben preciso, ideato dal principe Raimondo di Sangro e posto in essere dagli artisti che lavorarono sotto la sua supervisione.

Dall’ingresso principale si accede all’unica navata, in fondo alla quale si apre l’abside con l’Altare maggiore

Le due pareti laterali presentano quattro archi a tutto sesto, ciascuno dei quali accoglie un monumento sepolcrale, fatta eccezione per il terzo arco alla sinistra dell’ingresso principale, che sormonta l’accesso laterale, e per il terzo arco sulla destra, che immette nel passetto ove Γ¨ la Tomba di Raimondo di Sangro.

I mausolei ospitati nelle cappellette laterali sono intitolati agli avi illustri della famiglia di Sangro, mentre i gruppi scultorei addossati ai pilastri, che separano gli archi, sono dedicati alle donne passate e presenti del casato (salvo il Disinganno, eretto alla memoria di Antonio di Sangro, padre di Raimondo).

Sono certamente queste ultime statue il fulcro dell’originale progetto iconografico del principe di Sansevero: esse rappresentano infatti diverse VirtΓΉ, tappe di un cammino iniziatico mirante alla conoscenza e al perfezionamento interiore. 

Raimondo di Sangro

Raimondo di Sangro principe di Sansevero (Torremaggiore 1710 – Napoli 1771) fu un originale esponente del primo Illuminismo europeo. Valoroso uomo d’armi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, egli fu – piΓΉ di ogni altra cosa – prolifico inventore e intraprendente mecenate.

Nei laboratori sotterranei del suo palazzo, in largo San Domenico Maggiore, il principe si dedicΓ² a sperimentazioni nei piΓΉ disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica all’idrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero β€œprodigiosi” ai contemporanei.

In virtΓΉ della sua concezione prevalentemente esoterica della conoscenza, di Sangro fu perΓ² sempre restio a rivelare nei dettagli i β€œsegreti” delle sue invenzioni.

Il suo messaggio intellettuale Γ¨ cosΓ¬ passato alla posteritΓ  soprattutto attraverso il ricco simbolismo della Cappella Sansevero, meraviglia dell’arte mondiale, del cui suggestivo progetto iconografico il principe fu geniale ideatore.

Ora ritenuto un epigono della tradizione alchemica e un β€œgrande iniziato” ora un interprete della giovane scienza moderna, Raimondo di Sangro alimentΓ² un vero e proprio mito intorno alla propria persona, destinato a durare nei secoli.

Con la sua poliedrica attivitΓ , ancor oggi avvolta da un alone di mistero, egli incarnΓ² i fermenti culturali e i sogni di grandezza della sua generazione. CosΓ¬ lo ricorda l’iscrizione apposta sulla sua lapide: β€œUomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere […] celebre indagatore dei piΓΉ reconditi misteri della Natura”.

Le opere

La Cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della PietΓ  o Pietatella), situata nei pressi della Piazza San Domenico Maggiore, Γ¨ tra i piΓΉ importanti musei di Napoli.

Cappella Sansevero: le opere

La Cappella Sansevero ospita alcuni capolavori dell’arte come il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed Γ¨ nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati.

Cristo Velato

Al centro della Cappella Sansevero si trova il Cristo Velato, capolavoro scultoreo di Giuseppe Sanmartino; l’opera rappresenta in tutta la sua drammaticitΓ  il cristo morto con il particolare velo di marmo che sembra fatto di tessuto.

Sulla tecnica utilizzata per la creazione del velo esiste una leggenda legata alle arti magiche del Principe di Sansevero Raimondo di Sangro, ma in realtΓ  lo splendore del velo Γ¨ da attribuire alla bravura dello scultore Giuseppe Sanmartino.

Cristo Velato

Pudicizia

Altra scultura di indiscusso valore Γ¨ la Pudicizia, opera dello scultore Antonio Corradini, che rappresenta Cecilia Gaetani d’Aragona, mamma del principe di cui viene messa in risalto proprio la pudicizia mentre la colonna spezzata rappresenta la morte della donna avvenuta in etΓ  giovane.

La Pudicizia fu realizzata nel 1752 dal veneto Antonio Corradini, scultore di fama europea giΓ  al servizio dell’imperatore Carlo VI a Vienna, chiamato dal principe di Sansevero come co-ideatore ed esecutore del progetto iconografico del suo tempio gentilizio (ma Corradini, come ricorda una lapide apposta da di Sangro perpendicolarmente al pilastro della Pudicizia, morΓ¬ nello stesso 1752 β€œdum reliqua huius templi ornamenta meditabatur”).

La donna coperta dal velo Γ¨ interpretabile come allegoria della Sapienza, e il riferimento alla velata Iside, dea prediletta dalla scienza iniziatica, pare chiarissimo (senza contare che una lunga tradizione, invero non riscontrabile, ritiene che la Pudicizia sia posta nel medesimo luogo in cui si ergeva la statua di Iside nella Neapolis greca).

Gli storici dell’arte Joseph Rickwert e Rosanna Cioffi, inoltre, hanno rilevato che la VeritΓ  velata incisa al centro del frontespizio della celebre EncyclopΓ©die settecentesca ricorda molto da vicino la Pudicizia del Corradini, scultore del quale Γ¨ peraltro accertata l’affiliazione massonica. La quercia che erompe dalla nuda pietra, infine, Γ¨ da alcuni ritenuta allusione all’arbor philosophica.

Pudicizia

Disinganno

Il capolavoro del Queirolo Γ¨ senza dubbio il Disinganno, opera dedicata da Raimondo di Sangro al padre Antonio, duca di Torremaggiore.

Il gruppo scultoreo descrive un uomo che si libera dal peccato, rappresentato dalla rete nella quale l’artista genovese trasfuse tutta la sua straordinaria abilitΓ .

Un genietto alato, che reca in fronte una piccola fiamma, simbolo dell’umano intelletto, aiuta l’uomo a divincolarsi dalle maglie intricate, mentre indica il globo terrestre ai suoi piedi, simbolo delle passioni mondane; al globo Γ¨ appoggiato un libro aperto, la Bibbia, testo sacro ma anche una delle tre β€œgrandi luci” della Massoneria. Il bassorilievo sul basamento, con l’episodio di GesΓΉ che dona la vista al cieco, accompagna e rafforza il significato dell’allegoria.

Il richiamo al contrasto tra luce e tenebre, evocato dall’allegoria principale nonchΓ© dal bassorilievo (con la frase β€œQui non vident videant”) e dai passi biblici incisi nel libro aperto, appare un chiaro riferimento alle iniziazioni massoniche, in cui l’iniziando entrava ritualmente bendato per poi aprire gli occhi alla nuova luce della VeritΓ  custodita dalla Loggia.

Disinganno

Amor Divino

Dedicato a Giovanna di Sangro dei marchesi di San Lucido, moglie del quinto principe di Sansevero Giovan Francesco di Sangro, l’Amor divino Γ¨ tuttora di incerta attribuzione. 

Un giovane avvolto in un mantello guarda verso il cielo e tiene nella destra un cuore fiammeggiante: viene cosΓ¬ esaltato l’amore per Dio della nobildonna, ricordato dall’iscrizione incisa sul basamento. 

Posto a destra (per chi entra) della β€œporta grande” del tempio gentilizio, il deposito appare un’ortodossa esaltazione dell’amore verso Dio, che fa ardere il cuore di passione mistica.

I vari rinvii simbolici a processi alchemico-iniziatici presenti nella Cappella, tuttavia, inducono a ritenere che vi sia un riferimento al fuoco che l’alchimista riceve da Dio.

Scultura dell'Amor Divino collocata all'interno di Cappella Sansevero.
Amor Divino

Decoro

L’opera, dedicata alla prima e alla seconda moglie di Giovan Francesco di Sangro, terzo principe di Sansevero, rappresenta la qualitΓ  propria delle due donne: il Decoro.

Tale VirtΓΉ Γ¨ incarnata da un giovinetto semicoperto da una pelle di leone; al suo fianco, una testa dello stesso animale, poggiata su un tronco di colonna, simboleggia la vittoria dello spirito umano sulla natura ferina.

La posa e il compiacimento della bella forma rimandano alla Pudicizia del Corradini, che qui raggiunge perΓ² un risultato meno felice.

La colonna reca incisa l’iscrizione β€œSic floret decoro decus” (β€œCosΓ¬ la bellezza rifulge per decoro”).

Il fanciullo calza al piede destro un coturno e al sinistro un semplice zoccolo, denotanti sia la sua duplice relazione con il mondo celeste e quello sotterraneo sia – secondo alcuni interpreti – la sua natura androgina, nonchΓ© il contegno che deve tenere ogni uomo secondo la propria posizione sociale.

Statua in marmo del Decoro, collocata all'interno di Cappella Sansevero.
Decoro

Gloria del Paradiso

Alzando il volto al soffitto potete ammirare un affresco di Francesco Maria Russo dai chiari simboli massonici, si tratta della Gloria del Paradiso o Paradiso dei di Sangro.

Il triangolo che insieme alla colomba domina il centro della scena rappresenta il segno del Maestro Venerabile per i massoni.

Gloria del Paradiso

Pavimento Labirintico

Un’opera davvero particolare nel suo genere Γ¨ il Pavimento Labirintico, che rappresenta il percorso difficile ed intricato che l’uomo doveva percorrere per raggiungere la conoscenza.

Pavimento Labirintico

Macchine anatomiche

Nella Cavea sotterranea della Cappella Sansevero sono oggi conservate, all’interno di due bacheche, le famose Macchine anatomiche, o Studi anatomici, ossia gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema arterovenoso quasi perfettamente integro.

Le Macchine furono realizzate dal medico palermitano Giuseppe Salerno, e alcune fonti settecentesche poste di recente in evidenza attestano che la macchina anatomica maschile fu acquistata nel 1756 da Raimondo di Sangro, in seguito a una esibizione pubblica che l’anatomopatologo siciliano tenne a Napoli. 

Resterete di stucco alla vista dei due Scheletri Pietrificati per la minuzia con cui vengono rappresentati i vasi sanguigni.

Ancora oggi, a oltre duecentocinquanta anni di distanza, si dibatte sui procedimenti e i materiali grazie ai quali si Γ¨ potuta ottenere una tanto eccezionale conservazione dell’apparato circolatorio.

Alimentando la β€œleggenda nera” di Raimondo di Sangro, la Breve nota parlava di β€œiniezione”, ipotizzando che Salerno, sotto la direzione del principe, avesse inoculato nei vasi sanguigni di due corpi una sostanza che ne avrebbe procurato la β€œmetallizzazione”. 

Stupisce, ad ogni modo, la riproduzione del sistema arterovenoso fin nei vasi piΓΉ sottili, che dimostra conoscenze anatomiche incredibilmente avanzate per l’epoca, tanto che un gruppo di ricercatori ha recentemente suggerito l’ipotesi che, ai fini della ricostruzione, siano stati precedentemente effettuati esperimenti iniettivi.

Una leggenda racconta che si tratta di due servi del principe nelle cui vene era stato iniettato un liquido alchemico, ma in realtΓ  il sistema di artiere e vene Γ¨ costituito da fili di ferro e cera colorata.

Macchina anatomica di Raimondo di Sangro, che corrisponde ad uno scheletro riprodotto con minuzia di particolare.
Macchina anatomica

Cristo Velato: indirizzo, orari e prezzi

Dove si trova il Cristo Velato?

Il Cristo Velato si trova in via Francesco De Sanctis n. 19/21 a Napoli.

Il Museo Cappella Sansevero dista circa un minuto a piedi da via dei Tribunali (il cosiddetto decumano maggiore) e circa due minuti a piedi da via B. Croce (tratto del decumano inferiore, comunemente noto come Spaccanapoli).

Piazza del GesΓΉ, il Complesso monumentale di Santa Chiara, via San Gregorio Armeno (la strada dei presepi) distano pochi minuti a piedi dal Museo.

Il Museo Cappella Sansevero Γ¨ all’interno della β€œZTL del Centro Antico”. Per sapere come raggiungerci, invitiamo a visitare la pagina Dove siamo.

Come arrivare al Cristo Velato?

Ecco tutte le informazioni utili per raggiungere il Cristo Velato nel Museo Cappello Sansevero:

  • Treno: Metropolitana Linea 1 fermata Dante, procedere a piedi; Linea 2 fermata Piazza Cavour, procedere a piedi;
  • Autobus: Bus 151/tram 1 (o servizio 601 sostitutivo), scendere in via Nuova Marina (in corrispondenza dell’incrocio con via Porta di Massa) e proseguire a piedi per via Mezzocannone.

Quali sono gli orari di apertura del Cristo velato?

La Cappela Sansevero Γ¨ aperta al pubblico tutti i giorni con orario continuato dalle 9:00 alle 19:00.

Martedì chiuso. Ultimo ingresso consentito 30 min. prima della chiusura.

Per eventuali variazioni di orario e per il calendario di aperture e chiusure straordinarie e di orari di apertura prolungati o ridotti, si invita a consultare la pagina Orari e tariffe.

Qual Γ¨ la modalitΓ  di accesso?

Al fine di tutelare il patrimonio artistico della Cappella Sansevero e garantire un’esperienza di visita sicura e piacevole per tutti i visitatori, il numero di ingressi giornalieri consentiti al Museo Γ¨ limitato.

Per effettuare la visita al Museo, Γ¨ fortemente consigliata la prenotazione online (Acquista il ticket online).

La prenotazione online Γ¨ l’unico strumento che assicura l’ingresso al Museo e consente di scegliere la data e la fascia oraria desiderate.

Come funziona la visita per i gruppi?

Per gruppi fino ad un massimo di 9 persone, ogni giorno di apertura la biglietteria rende disponibile una quantitΓ  residuale di biglietti last minute, fino a esaurimento.

Per i gruppi a partire da 10 unitΓ  Γ¨ obbligatoria la prenotazione online e non Γ¨ possibile l’acquisto di biglietti last minute in biglietteria.

Non sono previste riduzioni per i gruppi. I componenti dei gruppi pagano le tariffe previste dal nostro tariffario generale (ordinario, ridotto soci FAI, ridotto 10-25 anni, omaggio bambini fino a 9 anni).

Quanto dura la visita?

Non Γ¨ prevista una durata obbligatoria per la visita, nΓ© una durata consigliata. La durata della visita dipende esclusivamente dai gusti e dalle abitudini dei visitatori, e puΓ² variare da pochi minuti a oltre un’ora.

Alle guide che accompagnano gruppi numerosi potrΓ  essere cortesemente richiesto dal personale di assistenza di non indugiare oltremisura negli spazi museali, al fine di consentire l’accesso ai visitatori in attesa.

Cosa Γ¨ vietato in Cappella Sansevero?

Nel Museo Cappella Sansevero Γ¨ vietato: toccare le opere d’arte, fotografare, effettuare videoregistrazioni, usare il telefono cellulare o altri dispositivi mobili, introdurre animali.

Quanto costa il biglietto del Cristo Velato?

Ecco la lista dei prezzi del biglietto, acquistabile sia in loco che online, per la visita al Cristo Velato:

  • Biglietto ordinario: € 10,00;
  • Soci FAI: € 8,00;
  • Ragazzi dai 10 ai 25 anni: € 7,00;
  • Bambini fino ai 9 anni: gratis;
  • Disabile con accompagnatore (due biglietti): € 7,00;
  • Scuoleprenotazione on line obbligatoria β‚¬ 3,50.

È disponibile il pagamento con bancomat e carte di credito.

Come acquistare il biglietto del Cristo Velato?

Puoi acquistare il biglietto online.

Per i biglietti di costo ridotto (ragazzi dai 10 ai 25 anni, FAI, disabili con accompagnatore) e per i biglietti gratuiti, all’ingresso sarΓ  richiesto il documento e/o il titolo che dΓ  diritto alla riduzione o alla gratuitΓ .

In assenza di documento o titolo idoneo, il biglietto non ha validitΓ  e non potrΓ  essere rimborsato nΓ© integrato, nΓ© saranno rimborsati i diritti di prenotazione.

Quanto costa l’audioguida?

L’audioguida ha un costo di € 3,00.

Offerta β€œtandem” (due audioguide): € 5,00.

Le lingue disponibili sono: italiano (anche nella versione per ipovedenti)inglesespagnolofrancese e tedesco.

La durata delle audioguide Γ¨ di circa 25 minuti.

È previsto un percorso audioguidato dedicato ai bambini (età consigliata 6-12 anni).

Quali spazi posso visitare acquistando un biglietto d’ingresso?

Il biglietto dΓ  accesso all’intera area museale: essa comprende la navata della Cappella Sansevero, che ospita tra le altre opere anche il Cristo velato, la Cavea sotterranea – in cui sono esposte le Macchine anatomiche β€“ e la sacrestia/bookshop.

Quali categorie di visitatori hanno diritto all’accesso gratuito?

Bambini fino a 9 anni; Disabili; Docenti che accompagnano una scolaresca (nella ragione di un docente ogni dieci alunni). Per l’accesso al Museo sarΓ  necessario esibire il ticket omaggio, da richiedere in biglietteria. 

Hanno diritto all’accesso gratuito anche le guide turistiche abilitate, che potranno semplicemente mostrare il tesserino all’ingresso del Museo.

Anche ai biglietti omaggio sono applicati i diritti di prenotazione in caso di acquisto online dei ticket.

Posso utilizzare la Carta del Docente e 18app per accedere al museo?

Al momento i buoni della Carta del Docente e di 18app non sono utilizzabili presso il Museo Cappella Sansevero.

Il Museo Cappella Sansevero Γ¨ privato, non riceve – nΓ© ha mai ricevuto – alcun contributo pubblico e si sostiene esclusivamente grazie agli ingressi dei visitatori.

Qual Γ¨ il costo del biglietto per visitatori con disabilitΓ ?

Presso il Museo Cappella Sansevero i visitatori disabili hanno diritto al biglietto omaggio.

In caso di disabilitΓ  con necessitΓ  di accompagnamento, il disabile e l’accompagnatore avranno diritto a un unico biglietto, valido per due persone, del costo di € 5,00 a cui, in caso di acquisto online dei ticket, vanno aggiunti i relativi costi di prenotazione.

Quali spazi del Museo sono accessibili per i disabili a mobilitΓ  ridotta?

Per i disabili in carrozzina o a mobilitΓ  ridotta sono visitabili l’intera navata della Cappella Sansevero, che ospita tra le altre opere anche il Cristo velato, e la sacrestia/bookshop.

Non risulta purtroppo visitabile la Cavea sotterranea, in quanto l’accesso a tale spazio Γ¨ servito da una stretta scala a chiocciola d’epoca.

Per la prima domenica di ogni mese sono previste gratuitΓ ?

Il Museo Cappella Sansevero Γ¨ privato, non riceve – nΓ© ha mai ricevuto – alcun contributo pubblico e si sostiene esclusivamente grazie agli ingressi dei visitatori.

Non Γ¨ pertanto possibile aderire a questo tipo di iniziative, ideate prevalentemente per i musei statali.

I giornalisti hanno diritto all’ingresso gratuito/ridotto?

Per i giornalisti non sono previste gratuitΓ  o riduzioni.

Qualora un giornalista abbia in programma di scrivere e pubblicare un articolo sulla Cappella Sansevero, puΓ² contattare l’ufficio stampa del Museo, all’indirizzo email press@museosansevero.it.

Come posso effettuare una prenotazione?

Per riservare il giorno e l’orario della visita, compatibilmente con la disponibilitΓ , si puΓ² accedere alla piattaforma di prenotazione e acquisto dei ticket online, direttamente dal sito alla pagina Acquista il ticket online.

Al costo dei biglietti sono aggiunti dei costi di prenotazione riportati sia nella pagina web sopraindicata sia nel β€œRiepilogo acquisto” prima del completamento della transazione. Il pagamento degli acquisti online avviene tramite i circuiti di carta di credito Visa, Mastercard e American Express.

Al termine della procedura di prenotazione, i visitatori riceveranno due email consecutive: la prima da Unicredit, che conferma l’esito positivo della transazione bancaria; la seconda da Azzurro Service, con i biglietti in pdf in allegato.

Al momento dell’accesso sarΓ  necessario esibire i biglietti in pdf, in formato cartaceo o direttamente da smartphone, per la convalida. Non Γ¨ possibile accedere mostrando all’ingresso la mail di Unicredit che attesta la transazione approvata.

La prenotazione Γ¨ valida fino a 15 minuti dopo l’orario prescelto e indicato sul biglietto. Il biglietto non Γ¨ in nessun caso valido per una data differente da quella prescelta.

La prenotazione Γ¨ obbligatoria per la visita al Cristo Velato?

Per effettuare la visita al Museo, Γ¨ fortemente consigliata la prenotazione online.

Infatti, al fine di tutelare il patrimonio artistico della Cappella Sansevero e garantire un’esperienza di visita sicura e piacevole per tutti i visitatori, il numero di ingressi giornalieri consentiti al Museo Γ¨ limitato.

La prenotazione online Γ¨ l’unico strumento che assicura l’ingresso al Museo e consente di scegliere la data e la fascia oraria desiderate.

Per gruppi fino a massimo 9 persone, ogni giorno di apertura sarΓ  resa disponibile una quantitΓ  residuale di biglietti last minute, acquistabili in biglietteria fino a esaurimento.

I biglietti last minute, disponibili in quantitΓ  molto limitata, sono distribuiti su fasce orarie di visita, vendute con criterio progressivo.

Al momento dell’acquisto, ai visitatori sarΓ  assegnata una fascia oraria per la visita nell’arco della giornata.

Per i gruppi a partire da 10 unitΓ  Γ¨ obbligatoria la prenotazione online e non Γ¨ possibile l’acquisto di biglietti last minute in biglietteria.

Cosa si intende per biglietti Last Minute?

I biglietti last minute sono biglietti residuali in vendita ogni giorno, per la data in corso, presso la biglietteria del Museo, fino ad esaurimento.

È possibile acquistare contemporaneamente un numero massimo di 9 biglietti. Per i gruppi a partire da 10 unitΓ  Γ¨ invece obbligatoria la prenotazione online.

I biglietti last minute sono distribuiti su fasce orarie: al momento dell’acquisto, ai visitatori sarΓ  assegnata una fascia oraria, secondo un criterio progressivo, per effettuare la visita nell’arco della giornata. Non Γ¨ possibile scegliere la fascia oraria acquistando i biglietti last minute.

I biglietti last minute non possono essere acquistati per altre date.

È possibile scattare foto o effettuare videoregistrazioni all’interno del Museo?

All’interno del Museo non Γ¨ possibile fotografare o effettuare videoregistrazioni per ragioni di decoro del luogo e di rispetto per gli altri visitatori.

I divieti previsti dal Museo sono tutti volti a garantire la qualitΓ  dell’esperienza di visita di ogni singola persona.

È consentito l’ingresso agli animali all’interno del Museo?

Non Γ¨ consenttio l’ingresso degli animali. Il divieto Γ¨ valido anche per animali di piccola taglia e/o custoditi in un trasportino.

I visitatori che avessero con sΓ© un animale possono visitare il Museo a turno. Il visitatore che ha atteso all’esterno per la custodia dell’animale non dovrΓ  accodarsi nuovamente alla fila per l’ingresso, ma potrΓ  entrare direttamente.

Gli unici animali ammessi nel Museo sono i cani da accompagnamento per disabili.

È necessario esibire il Green Pass per accedere al Museo?

A partire dal 1Β° aprile 2022 per accedere al museo non Γ¨ piΓΉ necessario esibire alcun tipo di green pass.

Cristo Velato: prenota la visita guidata

Tour a Piedi di Napoli con Cappella Sansevero e Cristo Velato

Ah, Napoli: la patria della pizza! Ma Γ¨ anche una cittΓ  con uno dei centri storici piΓΉ grandi d’Europa, un labirinto di stradine affascinanti e piazze animate.

Potresti provare a esplorarlo per conto tuo, ma se non vuoi essere sicuro di non perderti, partecipa a questo tour guidato a piedi di 2 ore e mezza!

Esplora tutte le cattedrali, i viali, i mercati e i punti panoramici più belli della città e fai una visita alla Cappella Sansevero per ammirare il Cristo Velato, di Giuseppe Sanmartino, una scultura così perfetta che si pensava fosse stata creata servendosi della magia.

Attrazioni principali:

  • Piazza del GesΓΉ;
  • Strada di Spaccanapoli;
  • Piazza San Domenico Maggiore;
  • Cappella Sansevero e Cristo Velato;
  • Piazza San Gaetano;
  • Chiesa di San Lorenzo;
  • Chiesa di San Paolo Maggiore;
  • Duomo di Napoli.

Prenota la visita guidata al Cristo Velato

Contatti del Museo Cappella Sansevero

Per maggiori informazioni e prenotazioni puoi chiamare al +39 081 5524936, inviare una email a info@museosansevero.it o contattare le pagine di Facebook e Instagram del Museo Cappella Sansevero.

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Fonte

https://www.museosansevero.it/

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