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Cristo Velato: la storia della Cappella Sansevero
Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo Velato รจ una delle opere piรน note e suggestive al mondo.
Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva giร scolpito la Pudicizia.
Tuttavia, Corradini morรฌ nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino.
Fu cosรฌ che Raimondo di Sangro incaricรฒ un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, di realizzare โuna statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesรน Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statuaโ.
Giuseppe Sanmartino
Sanmartino tenne poco conto del precedente bozzetto dello scultore veneto. Come nella Pudicizia, anche nel Cristo Velato lโoriginale messaggio stilistico รจ nel velo, ma i palpiti e i sentimenti tardo-barocchi di Sanmartino imprimono al sudario un movimento e una significazione molto distanti dai canoni corradiniani.
La moderna sensibilitร dellโartista scolpisce, scarnifica il corpo senza vita, che le morbide coltri raccolgono misericordiosamente, sul quale i tormentati, convulsi ritmi delle pieghe del velo incidono una sofferenza profonda, quasi che la pietosa copertura rendesse ancor piรน nude ed esposte le povere membra, ancor piรน inesorabili e precise le linee del corpo martoriato.
Un’opera senza eguali
La vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice sono il segno di una ricerca intensa che non dร spazio a preziosismi o a canoni di scuola, anche quando lo scultore โricamaโ minuziosamente i bordi del sudario o si sofferma sugli strumenti della Passione posti ai piedi del Cristo.
Lโarte di Sanmartino si risolve qui in unโevocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dellโintera umanitร .
Il Capolavoro
Il Cristo Velato del Sanmartino รจ uno dei piรน grandi capolavori della scultura di tutti i tempi.
Fin dal โ700 viaggiatori piรน o meno illustri sono venuti a contemplare questo miracolo dellโarte, restandone sconcertati e rapiti.
Tra i moltissimi estimatori si ricorda Antonio Canova, che durante il suo soggiorno napoletano provรฒ ad acquistarlo e si tramanda dichiarasse in seguito che avrebbe dato dieci anni di vita pur di essere lo scultore di questo marmo incomparabile.
La fama del Cristo velato cresce ogni giorno di piรน. Un sondaggio tenutosi durante la XVII edizione della fiera libraria Galassia Gutenberg (aprile 2006) lo ha incoronato monumento simbolo di Napoli.
Infine, nella primavera del 2008 la Regione Campania ha scelto la foto del Cristo di Sanmartino per una campagna pubblicitaria volta a rilanciare lโimmagine della cittร , mortificata dalla nota crisi dei rifiuti.
Cristo Velato: la leggenda del velo
La fama di alchimista e audace sperimentatore di Raimondo di Sangro ha fatto fiorire sul suo conto numerose leggende.
Una di queste riguarda proprio il velo del Cristo di Sanmartino: da oltre duecentocinquantโanni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di โmarmorizzazioneโ compiuto dal principe di Sansevero.
Un’opera interamente in marmo
In realtร , il Cristo Velato รจ unโopera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come si puรฒ constatare da unโosservazione scrupolosa e come attestano vari documenti coevi alla realizzazione della statua.
Ricordiamo tra questi un documento conservato presso lโArchivio Storico del Banco di Napoli, che riporta un acconto di cinquanta ducati a favore di Giuseppe Sanmartino firmato da Raimondo di Sangro (il costo complessivo della statua ammonterร alla ragguardevole somma di cinquecento ducati).
Nel documento, datato 16 dicembre 1752, il principe scrive esplicitamente: โE per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmoโฆโ.
Anche nelle lettere spedite al fisico Jean-Antoine Nollet e allโaccademico della Crusca Giovanni Giraldi, il principe descrive il sudario trasparente come โrealizzato dallo stesso blocco della statuaโ.
Lo stesso Giangiuseppe Origlia, il principale biografo settecentesco del di Sangro, specifica che il Cristo รจ โtutto ricoverto dโun lenzuolo di velo trasparente dello stesso marmoโ.
Una perla dell’arte barocca
Il Cristo velato รจ, dunque, una perla dellโarte barocca che dobbiamo esclusivamente allโispiratissimo scalpello di Sanmartino e alla fiducia accordatagli dal suo committente.
Il fatto che lโopera sia stata realizzata da un unico blocco di marmo, senza lโaiuto di alcuna escogitazione alchemica, conferisce alla statua un fascino ancora maggiore.
La leggenda del velo, perรฒ, รจ dura a morire. Lโalone di mistero che avvolge il principe di Sansevero e la โliquidaโ trasparenza del sudario continuano ad alimentarla.
Dโaltra parte, era nelle intenzioni del di Sangro โ in questa come in altre occasioni โ suscitare meraviglia: non a caso fu egli stesso a constatare che quel velo marmoreo era tanto impalpabile e โfatto con tanta arte da lasciare stupiti i piรน abili osservatoriโ.
Cappella Sansevero: storia e opere
Museo Cappella Sansevero
Situato nel cuore del centro antico di Napoli, il Museo Cappella Sansevero รจ un gioiello del patrimonio artistico internazionale.
Creativitร barocca e orgoglio dinastico, bellezza e mistero sโintrecciano creando qui unโatmosfera unica, quasi fuori dal tempo.
Tra capolavori come il celebre Cristo velato, la cui immagine ha fatto il giro del mondo per la prodigiosa โtessituraโ del velo marmoreo, meraviglie del virtuosismo come il Disinganno ed enigmatiche presenze come le Macchine anatomiche, la Cappella Sansevero rappresenta uno dei piรน singolari monumenti che lโingegno umano abbia mai concepito.
Un mausoleo nobiliare, un tempio iniziatico in cui รจ mirabilmente trasfusa la poliedrica personalitร del suo geniale ideatore: Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero.
Le Origini
Le origini della Cappella Sansevero sono legate a un episodio leggendario. Narra, infatti, Cesare dโEngenio Caracciolo nella Napoli Sacra del 1623 che, intorno al 1590, un uomo innocente, trascinato in catene per essere condotto in carcere, passando dinanzi al giardino del palazzo dei di Sangro in piazza San Domenico Maggiore, vide crollare una parte del muro di cinta di detto giardino e apparire unโimmagine della Madonna.
Egli promise alla Vergine di donarle una lampada dโargento e unโiscrizione, qualora fosse stata riconosciuta la propria innocenza: scarcerato, lโuomo tenne fede al voto. Lโimmagine sacra divenne allora meta di pellegrinaggio, dispensando molte altre grazie.
Fasto Settecentesco
La sistemazione seicentesca della Cappella rimase inalterata fino agli anni โ40 del โ700, quando pose mano allโampliamento e allโarricchimento del tempio Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero.
Seguรฌ un periodo di grande fervore, in cui egli profuse nellโimpresa forze e sostanze, impegnandosi con entusiasmo e competenza, chiamando presso di sรฉ pittori e scultori rinomati, sovrintendendo personalmente alle fasi di lavorazione, scegliendo e talvolta realizzando i materiali.
Lโidea era quella di farne un tempio maestoso, degno della grandezza del casato, arricchendolo di opere di altissimo pregio pur senza alterare la primitiva struttura e cercando nel nuovo assetto lโidonea collocazione per i mausolei preesistenti.
Fu cosรฌ che vennero alla luce opere come la Gloria del Paradiso, la Pudicizia e le altre statue delle Virtรน, il Cristo velato.
Progetto iconografico
Lโaspetto attuale della Cappella Sansevero risponde a un progetto iconografico ben preciso, ideato dal principe Raimondo di Sangro e posto in essere dagli artisti che lavorarono sotto la sua supervisione.
Dallโingresso principale si accede allโunica navata, in fondo alla quale si apre lโabside con lโAltare maggiore.
Le due pareti laterali presentano quattro archi a tutto sesto, ciascuno dei quali accoglie un monumento sepolcrale, fatta eccezione per il terzo arco alla sinistra dellโingresso principale, che sormonta lโaccesso laterale, e per il terzo arco sulla destra, che immette nel passetto ove รจ la Tomba di Raimondo di Sangro.
I mausolei ospitati nelle cappellette laterali sono intitolati agli avi illustri della famiglia di Sangro, mentre i gruppi scultorei addossati ai pilastri, che separano gli archi, sono dedicati alle donne passate e presenti del casato (salvo il Disinganno, eretto alla memoria di Antonio di Sangro, padre di Raimondo).
Sono certamente queste ultime statue il fulcro dellโoriginale progetto iconografico del principe di Sansevero: esse rappresentano infatti diverse Virtรน, tappe di un cammino iniziatico mirante alla conoscenza e al perfezionamento interiore.
Raimondo di Sangro
Raimondo di Sangro principe di Sansevero (Torremaggiore 1710 โ Napoli 1771) fu un originale esponente del primo Illuminismo europeo. Valoroso uomo dโarmi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, egli fu โ piรน di ogni altra cosa โ prolifico inventore e intraprendente mecenate.
Nei laboratori sotterranei del suo palazzo, in largo San Domenico Maggiore, il principe si dedicรฒ a sperimentazioni nei piรน disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica allโidrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero โprodigiosiโ ai contemporanei.
In virtรน della sua concezione prevalentemente esoterica della conoscenza, di Sangro fu perรฒ sempre restio a rivelare nei dettagli i โsegretiโ delle sue invenzioni.
Il suo messaggio intellettuale รจ cosรฌ passato alla posteritร soprattutto attraverso il ricco simbolismo della Cappella Sansevero, meraviglia dellโarte mondiale, del cui suggestivo progetto iconografico il principe fu geniale ideatore.
Ora ritenuto un epigono della tradizione alchemica e un โgrande iniziatoโ ora un interprete della giovane scienza moderna, Raimondo di Sangro alimentรฒ un vero e proprio mito intorno alla propria persona, destinato a durare nei secoli.
Con la sua poliedrica attivitร , ancor oggi avvolta da un alone di mistero, egli incarnรฒ i fermenti culturali e i sogni di grandezza della sua generazione. Cosรฌ lo ricorda lโiscrizione apposta sulla sua lapide: โUomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere [โฆ] celebre indagatore dei piรน reconditi misteri della Naturaโ.
Le opere
La Cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietร o Pietatella), situata nei pressi della Piazza San Domenico Maggiore, รจ tra i piรน importanti musei di Napoli.
La Cappella Sansevero ospita alcuni capolavori dell’arte come il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed รจ nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati.
Cristo Velato
Al centro della Cappella Sansevero si trova il Cristo Velato, capolavoro scultoreo di Giuseppe Sanmartino; lโopera rappresenta in tutta la sua drammaticitร il cristo morto con il particolare velo di marmo che sembra fatto di tessuto.
Sulla tecnica utilizzata per la creazione del velo esiste una leggenda legata alle arti magiche del Principe di Sansevero Raimondo di Sangro, ma in realtร lo splendore del velo รจ da attribuire alla bravura dello scultore Giuseppe Sanmartino.
Pudicizia
Altra scultura di indiscusso valore รจ la Pudicizia, opera dello scultore Antonio Corradini, che rappresenta Cecilia Gaetani dโAragona, mamma del principe di cui viene messa in risalto proprio la pudicizia mentre la colonna spezzata rappresenta la morte della donna avvenuta in etร giovane.
La Pudicizia fu realizzata nel 1752 dal veneto Antonio Corradini, scultore di fama europea giร al servizio dellโimperatore Carlo VI a Vienna, chiamato dal principe di Sansevero come co-ideatore ed esecutore del progetto iconografico del suo tempio gentilizio (ma Corradini, come ricorda una lapide apposta da di Sangro perpendicolarmente al pilastro della Pudicizia, morรฌ nello stesso 1752 โdum reliqua huius templi ornamenta meditabaturโ).
La donna coperta dal velo รจ interpretabile come allegoria della Sapienza, e il riferimento alla velata Iside, dea prediletta dalla scienza iniziatica, pare chiarissimo (senza contare che una lunga tradizione, invero non riscontrabile, ritiene che la Pudicizia sia posta nel medesimo luogo in cui si ergeva la statua di Iside nella Neapolis greca).
Gli storici dellโarte Joseph Rickwert e Rosanna Cioffi, inoltre, hanno rilevato che la Veritร velata incisa al centro del frontespizio della celebre Encyclopรฉdie settecentesca ricorda molto da vicino la Pudicizia del Corradini, scultore del quale รจ peraltro accertata lโaffiliazione massonica. La quercia che erompe dalla nuda pietra, infine, รจ da alcuni ritenuta allusione allโarbor philosophica.
Disinganno
Il capolavoro del Queirolo รจ senza dubbio il Disinganno, opera dedicata da Raimondo di Sangro al padre Antonio, duca di Torremaggiore.
Il gruppo scultoreo descrive un uomo che si libera dal peccato, rappresentato dalla rete nella quale lโartista genovese trasfuse tutta la sua straordinaria abilitร .
Un genietto alato, che reca in fronte una piccola fiamma, simbolo dellโumano intelletto, aiuta lโuomo a divincolarsi dalle maglie intricate, mentre indica il globo terrestre ai suoi piedi, simbolo delle passioni mondane; al globo รจ appoggiato un libro aperto, la Bibbia, testo sacro ma anche una delle tre โgrandi luciโ della Massoneria. Il bassorilievo sul basamento, con lโepisodio di Gesรน che dona la vista al cieco, accompagna e rafforza il significato dellโallegoria.
Il richiamo al contrasto tra luce e tenebre, evocato dallโallegoria principale nonchรฉ dal bassorilievo (con la frase โQui non vident videantโ) e dai passi biblici incisi nel libro aperto, appare un chiaro riferimento alle iniziazioni massoniche, in cui lโiniziando entrava ritualmente bendato per poi aprire gli occhi alla nuova luce della Veritร custodita dalla Loggia.
Amor Divino
Dedicato a Giovanna di Sangro dei marchesi di San Lucido, moglie del quinto principe di Sansevero Giovan Francesco di Sangro, lโAmor divino รจ tuttora di incerta attribuzione.
Un giovane avvolto in un mantello guarda verso il cielo e tiene nella destra un cuore fiammeggiante: viene cosรฌ esaltato lโamore per Dio della nobildonna, ricordato dallโiscrizione incisa sul basamento.
Posto a destra (per chi entra) della โporta grandeโ del tempio gentilizio, il deposito appare unโortodossa esaltazione dellโamore verso Dio, che fa ardere il cuore di passione mistica.
I vari rinvii simbolici a processi alchemico-iniziatici presenti nella Cappella, tuttavia, inducono a ritenere che vi sia un riferimento al fuoco che lโalchimista riceve da Dio.
Decoro
Lโopera, dedicata alla prima e alla seconda moglie di Giovan Francesco di Sangro, terzo principe di Sansevero, rappresenta la qualitร propria delle due donne: il Decoro.
Tale Virtรน รจ incarnata da un giovinetto semicoperto da una pelle di leone; al suo fianco, una testa dello stesso animale, poggiata su un tronco di colonna, simboleggia la vittoria dello spirito umano sulla natura ferina.
La posa e il compiacimento della bella forma rimandano alla Pudicizia del Corradini, che qui raggiunge perรฒ un risultato meno felice.
La colonna reca incisa lโiscrizione โSic floret decoro decusโ (โCosรฌ la bellezza rifulge per decoroโ).
Il fanciullo calza al piede destro un coturno e al sinistro un semplice zoccolo, denotanti sia la sua duplice relazione con il mondo celeste e quello sotterraneo sia โ secondo alcuni interpreti โ la sua natura androgina, nonchรฉ il contegno che deve tenere ogni uomo secondo la propria posizione sociale.
Gloria del Paradiso
Alzando il volto al soffitto potete ammirare un affresco di Francesco Maria Russo dai chiari simboli massonici, si tratta della Gloria del Paradiso o Paradiso dei di Sangro.
Il triangolo che insieme alla colomba domina il centro della scena rappresenta il segno del Maestro Venerabile per i massoni.
Pavimento Labirintico
Un’opera davvero particolare nel suo genere รจ il Pavimento Labirintico, che rappresenta il percorso difficile ed intricato che lโuomo doveva percorrere per raggiungere la conoscenza.
Macchine anatomiche
Nella Cavea sotterranea della Cappella Sansevero sono oggi conservate, allโinterno di due bacheche, le famose Macchine anatomiche, o Studi anatomici, ossia gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema arterovenoso quasi perfettamente integro.
Le Macchine furono realizzate dal medico palermitano Giuseppe Salerno, e alcune fonti settecentesche poste di recente in evidenza attestano che la macchina anatomica maschile fu acquistata nel 1756 da Raimondo di Sangro, in seguito a una esibizione pubblica che lโanatomopatologo siciliano tenne a Napoli.
Resterete di stucco alla vista dei due Scheletri Pietrificati per la minuzia con cui vengono rappresentati i vasi sanguigni.
Ancora oggi, a oltre duecentocinquanta anni di distanza, si dibatte sui procedimenti e i materiali grazie ai quali si รจ potuta ottenere una tanto eccezionale conservazione dellโapparato circolatorio.
Alimentando la โleggenda neraโ di Raimondo di Sangro, la Breve nota parlava di โiniezioneโ, ipotizzando che Salerno, sotto la direzione del principe, avesse inoculato nei vasi sanguigni di due corpi una sostanza che ne avrebbe procurato la โmetallizzazioneโ.
Stupisce, ad ogni modo, la riproduzione del sistema arterovenoso fin nei vasi piรน sottili, che dimostra conoscenze anatomiche incredibilmente avanzate per lโepoca, tanto che un gruppo di ricercatori ha recentemente suggerito lโipotesi che, ai fini della ricostruzione, siano stati precedentemente effettuati esperimenti iniettivi.
Una leggenda racconta che si tratta di due servi del principe nelle cui vene era stato iniettato un liquido alchemico, ma in realtร il sistema di artiere e vene รจ costituito da fili di ferro e cera colorata.
Cristo Velato: indirizzo, orari e prezzi
Dove si trova il Cristo Velato?
Il Cristo Velato si trova in via Francesco De Sanctis n. 19/21 a Napoli.
Il Museo Cappella Sansevero dista circa un minuto a piedi da via dei Tribunali (il cosiddetto decumano maggiore) e circa due minuti a piedi da via B. Croce (tratto del decumano inferiore, comunemente noto come Spaccanapoli).
Piazza del Gesรน, il Complesso monumentale di Santa Chiara, via San Gregorio Armeno (la strada dei presepi) distano pochi minuti a piedi dal Museo.
Il Museo Cappella Sansevero รจ allโinterno della โZTL del Centro Anticoโ. Per sapere come raggiungerci, invitiamo a visitare la pagina Dove siamo.
Come arrivare al Cristo Velato?
Ecco tutte le informazioni utili per raggiungere il Cristo Velato nel Museo Cappello Sansevero:
- Treno: Metropolitana Linea 1 fermata Dante, procedere a piedi; Linea 2 fermata Piazza Cavour, procedere a piedi;
- Autobus: Bus 151/tram 1 (o servizio 601 sostitutivo), scendere in via Nuova Marina (in corrispondenza dellโincrocio con via Porta di Massa) e proseguire a piedi per via Mezzocannone.
Quali sono gli orari di apertura del Cristo velato?
La Cappela Sansevero รจ aperta al pubblico tutti i giorni con orario continuato dalle 9:00 alle 19:00.
Martedรฌ chiuso. Ultimo ingresso consentito 30 min. prima della chiusura.
Per eventuali variazioni di orario e per il calendario di aperture e chiusure straordinarie e di orari di apertura prolungati o ridotti, si invita a consultare la pagina Orari e tariffe.
Qual รจ la modalitร di accesso?
Al fine di tutelare il patrimonio artistico della Cappella Sansevero e garantire unโesperienza di visita sicura e piacevole per tutti i visitatori, il numero di ingressi giornalieri consentiti al Museo รจ limitato.
Per effettuare la visita al Museo, รจ fortemente consigliata la prenotazione online (Acquista il ticket online).
La prenotazione online รจ lโunico strumento che assicura lโingresso al Museo e consente di scegliere la data e la fascia oraria desiderate.
Come funziona la visita per i gruppi?
Per gruppi fino ad un massimo di 9 persone, ogni giorno di apertura la biglietteria rende disponibile una quantitร residuale di biglietti last minute, fino a esaurimento.
Per i gruppi a partire da 10 unitร รจ obbligatoria la prenotazione online e non รจ possibile lโacquisto di biglietti last minute in biglietteria.
Non sono previste riduzioni per i gruppi. I componenti dei gruppi pagano le tariffe previste dal nostro tariffario generale (ordinario, ridotto soci FAI, ridotto 10-25 anni, omaggio bambini fino a 9 anni).
Quanto dura la visita?
Non รจ prevista una durata obbligatoria per la visita, nรฉ una durata consigliata. La durata della visita dipende esclusivamente dai gusti e dalle abitudini dei visitatori, e puรฒ variare da pochi minuti a oltre unโora.
Alle guide che accompagnano gruppi numerosi potrร essere cortesemente richiesto dal personale di assistenza di non indugiare oltremisura negli spazi museali, al fine di consentire lโaccesso ai visitatori in attesa.
Cosa รจ vietato in Cappella Sansevero?
Nel Museo Cappella Sansevero รจ vietato: toccare le opere dโarte, fotografare, effettuare videoregistrazioni, usare il telefono cellulare o altri dispositivi mobili, introdurre animali.
Quanto costa il biglietto del Cristo Velato?
Ecco la lista dei prezzi del biglietto, acquistabile sia in loco che online, per la visita al Cristo Velato:
- Biglietto ordinario: โฌ 10,00;
- Soci FAI: โฌ 8,00;
- Ragazzi dai 10 ai 25 anni: โฌ 7,00;
- Bambini fino ai 9 anni: gratis;
- Disabile con accompagnatore (due biglietti): โฌ 7,00;
- Scuole: prenotazione on line obbligatoria โฌ 3,50.
ร disponibile il pagamento con bancomat e carte di credito.
Come acquistare il biglietto del Cristo Velato?
Puoi acquistare il biglietto online.
Per i biglietti di costo ridotto (ragazzi dai 10 ai 25 anni, FAI, disabili con accompagnatore) e per i biglietti gratuiti, allโingresso sarร richiesto il documento e/o il titolo che dร diritto alla riduzione o alla gratuitร .
In assenza di documento o titolo idoneo, il biglietto non ha validitร e non potrร essere rimborsato nรฉ integrato, nรฉ saranno rimborsati i diritti di prenotazione.
Quanto costa l’audioguida?
L’audioguida ha un costo di โฌ 3,00.
Offerta โtandemโ (due audioguide): โฌ 5,00.
Le lingue disponibili sono: italiano (anche nella versione per ipovedenti), inglese, spagnolo, francese e tedesco.
La durata delle audioguide รจ di circa 25 minuti.
ร previsto un percorso audioguidato dedicato ai bambini (etร consigliata 6-12 anni).
Quali spazi posso visitare acquistando un biglietto dโingresso?
Il biglietto dร accesso allโintera area museale: essa comprende la navata della Cappella Sansevero, che ospita tra le altre opere anche il Cristo velato, la Cavea sotterranea โ in cui sono esposte le Macchine anatomiche โ e la sacrestia/bookshop.
Quali categorie di visitatori hanno diritto allโaccesso gratuito?
Bambini fino a 9 anni; Disabili; Docenti che accompagnano una scolaresca (nella ragione di un docente ogni dieci alunni). Per lโaccesso al Museo sarร necessario esibire il ticket omaggio, da richiedere in biglietteria.
Hanno diritto allโaccesso gratuito anche le guide turistiche abilitate, che potranno semplicemente mostrare il tesserino allโingresso del Museo.
Anche ai biglietti omaggio sono applicati i diritti di prenotazione in caso di acquisto online dei ticket.
Posso utilizzare la Carta del Docente e 18app per accedere al museo?
Al momento i buoni della Carta del Docente e di 18app non sono utilizzabili presso il Museo Cappella Sansevero.
Il Museo Cappella Sansevero รจ privato, non riceve โ nรฉ ha mai ricevuto โ alcun contributo pubblico e si sostiene esclusivamente grazie agli ingressi dei visitatori.
Qual รจ il costo del biglietto per visitatori con disabilitร ?
Presso il Museo Cappella Sansevero i visitatori disabili hanno diritto al biglietto omaggio.
In caso di disabilitร con necessitร di accompagnamento, il disabile e lโaccompagnatore avranno diritto a un unico biglietto, valido per due persone, del costo di โฌ 5,00 a cui, in caso di acquisto online dei ticket, vanno aggiunti i relativi costi di prenotazione.
Quali spazi del Museo sono accessibili per i disabili a mobilitร ridotta?
Per i disabili in carrozzina o a mobilitร ridotta sono visitabili lโintera navata della Cappella Sansevero, che ospita tra le altre opere anche il Cristo velato, e la sacrestia/bookshop.
Non risulta purtroppo visitabile la Cavea sotterranea, in quanto lโaccesso a tale spazio รจ servito da una stretta scala a chiocciola dโepoca.
Per la prima domenica di ogni mese sono previste gratuitร ?
Il Museo Cappella Sansevero รจ privato, non riceve โ nรฉ ha mai ricevuto โ alcun contributo pubblico e si sostiene esclusivamente grazie agli ingressi dei visitatori.
Non รจ pertanto possibile aderire a questo tipo di iniziative, ideate prevalentemente per i musei statali.
I giornalisti hanno diritto allโingresso gratuito/ridotto?
Per i giornalisti non sono previste gratuitร o riduzioni.
Qualora un giornalista abbia in programma di scrivere e pubblicare un articolo sulla Cappella Sansevero, puรฒ contattare lโufficio stampa del Museo, allโindirizzo email press@museosansevero.it.
Come posso effettuare una prenotazione?
Per riservare il giorno e lโorario della visita, compatibilmente con la disponibilitร , si puรฒ accedere alla piattaforma di prenotazione e acquisto dei ticket online, direttamente dal sito alla pagina Acquista il ticket online.
Al costo dei biglietti sono aggiunti dei costi di prenotazione riportati sia nella pagina web sopraindicata sia nel โRiepilogo acquistoโ prima del completamento della transazione. Il pagamento degli acquisti online avviene tramite i circuiti di carta di credito Visa, Mastercard e American Express.
Al termine della procedura di prenotazione, i visitatori riceveranno due email consecutive: la prima da Unicredit, che conferma lโesito positivo della transazione bancaria; la seconda da Azzurro Service, con i biglietti in pdf in allegato.
Al momento dellโaccesso sarร necessario esibire i biglietti in pdf, in formato cartaceo o direttamente da smartphone, per la convalida. Non รจ possibile accedere mostrando allโingresso la mail di Unicredit che attesta la transazione approvata.
La prenotazione รจ valida fino a 15 minuti dopo lโorario prescelto e indicato sul biglietto. Il biglietto non รจ in nessun caso valido per una data differente da quella prescelta.
La prenotazione รจ obbligatoria per la visita al Cristo Velato?
Per effettuare la visita al Museo, รจ fortemente consigliata la prenotazione online.
Infatti, al fine di tutelare il patrimonio artistico della Cappella Sansevero e garantire unโesperienza di visita sicura e piacevole per tutti i visitatori, il numero di ingressi giornalieri consentiti al Museo รจ limitato.
La prenotazione online รจ lโunico strumento che assicura lโingresso al Museo e consente di scegliere la data e la fascia oraria desiderate.
Per gruppi fino a massimo 9 persone, ogni giorno di apertura sarร resa disponibile una quantitร residuale di biglietti last minute, acquistabili in biglietteria fino a esaurimento.
I biglietti last minute, disponibili in quantitร molto limitata, sono distribuiti su fasce orarie di visita, vendute con criterio progressivo.
Al momento dellโacquisto, ai visitatori sarร assegnata una fascia oraria per la visita nellโarco della giornata.
Per i gruppi a partire da 10 unitร รจ obbligatoria la prenotazione online e non รจ possibile lโacquisto di biglietti last minute in biglietteria.
Cosa si intende per biglietti Last Minute?
I biglietti last minute sono biglietti residuali in vendita ogni giorno, per la data in corso, presso la biglietteria del Museo, fino ad esaurimento.
ร possibile acquistare contemporaneamente un numero massimo di 9 biglietti. Per i gruppi a partire da 10 unitร รจ invece obbligatoria la prenotazione online.
I biglietti last minute sono distribuiti su fasce orarie: al momento dellโacquisto, ai visitatori sarร assegnata una fascia oraria, secondo un criterio progressivo, per effettuare la visita nellโarco della giornata. Non รจ possibile scegliere la fascia oraria acquistando i biglietti last minute.
I biglietti last minute non possono essere acquistati per altre date.
ร possibile scattare foto o effettuare videoregistrazioni allโinterno del Museo?
Allโinterno del Museo non รจ possibile fotografare o effettuare videoregistrazioni per ragioni di decoro del luogo e di rispetto per gli altri visitatori.
I divieti previsti dal Museo sono tutti volti a garantire la qualitร dellโesperienza di visita di ogni singola persona.
ร consentito lโingresso agli animali allโinterno del Museo?
Non รจ consenttio l’ingresso degli animali. Il divieto รจ valido anche per animali di piccola taglia e/o custoditi in un trasportino.
I visitatori che avessero con sรฉ un animale possono visitare il Museo a turno. Il visitatore che ha atteso allโesterno per la custodia dellโanimale non dovrร accodarsi nuovamente alla fila per lโingresso, ma potrร entrare direttamente.
Gli unici animali ammessi nel Museo sono i cani da accompagnamento per disabili.
ร necessario esibire il Green Pass per accedere al Museo?
A partire dal 1ยฐ aprile 2022 per accedere al museo non รจ piรน necessario esibire alcun tipo di green pass.
Cristo Velato: prenota la visita guidata
Tour a Piedi di Napoli con Cappella Sansevero e Cristo Velato
Ah, Napoli: la patria della pizza! Ma รจ anche una cittร con uno dei centri storici piรน grandi d’Europa, un labirinto di stradine affascinanti e piazze animate.
Potresti provare a esplorarlo per conto tuo, ma se non vuoi essere sicuro di non perderti, partecipa a questo tour guidato a piedi di 2 ore e mezza!
Esplora tutte le cattedrali, i viali, i mercati e i punti panoramici piรน belli della cittร e fai una visita alla Cappella Sansevero per ammirare il Cristo Velato, di Giuseppe Sanmartino, una scultura cosรฌ perfetta che si pensava fosse stata creata servendosi della magia.
Attrazioni principali:
- Piazza del Gesรน;
- Strada di Spaccanapoli;
- Piazza San Domenico Maggiore;
- Cappella Sansevero e Cristo Velato;
- Piazza San Gaetano;
- Chiesa di San Lorenzo;
- Chiesa di San Paolo Maggiore;
- Duomo di Napoli.
Prenota la visita guidata al Cristo Velato
Contatti del Museo Cappella Sansevero
Per maggiori informazioni e prenotazioni puoi chiamare al +39 081 5524936, inviare una email a info@museosansevero.it o contattare le pagine di Facebook e Instagram del Museo Cappella Sansevero.
Booking.comFonte
https://www.museosansevero.it/