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“JAGO. The Exhibition”: la Mostra
La mostra “Jago. The Exhibition”, la prima grande esposizione di opere dell’artista JAGO, è in programma a Palazzo Bonaparte a Roma fino al 3 Luglio 2022.
Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come “The Social Artist” per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.
Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, JAGO è un’artista che arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora.
Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.
A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).
Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.
JAGO ha dichiarato: “…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.”
Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva. Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso JAGO.
L’esposizione “JAGO. The Exhibition” è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Jago Art Studio. L’evento è consigliato da Sky Arte.
“JAGO. The Exhibition”: Quali opere vedere
Emblema dell’artista contemporaneo, che unisce talento creativo e rara abilità comunicativa, JAGO afferma di sé: “mi considero un uomo e uno scultore del mio tempo. Utilizzo il marmo come materiale nobile legato alla tradizione ma tratto temi fondamentali dell’epoca in cui vivo. Il legame col mondo è fortissimo. Guardo a ciò che mi circonda, gli do forma e lo condivido.”
Un codice e un linguaggio si esprimono nell’asperità di superfici ruvide, lontane dalla levigatezza, dalla lucentezza e dalla grazia di molte sculture del passato, ribadendo l’aspetto contemporaneo di un’inevitabile corrosione del tempo.
Nella puntuale ricerca di stimoli sempre nuovi, emerge in JAGO un preciso interesse per elementi apparentemente inanimati da valorizzare, tale è il caso del sasso, scarto del processo di cavatura del marmo gettato nel fiume, forma capace di sollecitare emozioni e sviluppi.
È il caso dell’opera giovanile La pelle dentro dove la capacità dell’arto di penetrare in maniera veemente all’interno della materia è in grado di enucleare una forma che lo rappresenti. Il lavorio incessante dell’acqua sul sasso diviene metafora dell’intervento creativo e la mano è emblematicamente assunta a strumento principe di ogni possibile realizzazione.
In Memoria di sé l’immagine di un bambino rispecchia lo scorrere dell’esistenza di un adulto. È un inno alla vita nel modo di unificarne gli aspetti fondamentali attraverso la circolarità delle emozioni.
Altrove, come in Excalibur, il sasso è assunto sfrontatamente a contenitore per la rappresentazione del kalašnikov, vistoso strumento della violenza in atto. Un rapporto tra l’aggressività e l’antico ideale cavalleresco citato nel titolo è segno di ironico contrappasso o ampliamento di contenuti ambiguamente presenti.
Si allude ad Apparato Circolatorio, rappresentazione iconica del battito cardiaco in ognuna delle sue fasi dedicata a un amico scomparso. Un cuore continua a battere al di là della vita, nel pensiero di chi è stato amato. Ecco un modo di connotare di significati un’operazione nata all’insegna dell’individuazione di meccanismi biologici.
La nudità del pontefice emerito in Habemus Hominem è sigillo di un gesto di radicale spoliazione. Il corpo di Papa Benedetto XVI risulta denudato, il volto sorride con inedita dolcezza, il busto emaciato fa emergere l’umanità creaturale di chi è tornato a essere uomo.
Simbolico indizio di sofferenze atemporali è la figura del Figlio Velato, proveniente dalla Cappella dei Bianchi nel napoletano rione Sanità. Il fanciullo che giace inerme su una lastra marmorea racconta di una sorte oscura e drammatica, lo scacco di tanti innocenti che affrontano un cammino ricco di insidie, senza riuscire a toccare un approdo.
Allo stesso modo una forte carica evocativa si riscontra nella Pietà, icona simbolica dell’arte di JAGO, accolta in Santa Maria in Montesanto a Roma da un pubblico di straordinarie dimensioni. Un uomo desolato sorregge il corpo inanimato di un adolescente, offrendo un’impressione di grandiosità scabra e solenne.
Come brusca successione temporale, additiamo la presenza nell’esposizione di un piccolo feto scolpito in marmo (The First Baby), affidato alle cure dell’astronauta Luca Parmitano. Portato nello spazio nel 2019, tornato in Terra l’anno successivo, rappresenta un modo di dilatare la presenza umana verso confini sempre più ampi.
Una mostra – per citare la curatrice Maria Teresa Benedetti – nella quale “Si può essere sedotti dai nuovi linguaggi ampiamente adottati nella pratica artistica contemporanea, avvertire l’innegabile appeal della digital life, ma si può anche intuire la necessità di non escludere la storia, custode di valori che arricchiscono il nostro presente, pure così dirompentemente diverso.”
Informazioni utili
INDIRIZZO: Roma, Piazza Venezia, 5 c/o Palazzo Bonaparte;
COME ARRIVARE: Metropolitana Linea B – “Colosseo”. Autobus: Linee 46, 60, 63, 70, 81, 83, 87, 780;
ORARI: La mostra è aperta al pubblico con orario continuato dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 19:00. Sabato e Domenica dalle 9:00 alle 21:00 (la biglietteria chiude un’ora prima);
BIGLIETTO:
I biglietti di ingresso possono essere acquistati direttamente al botteghino della mostra, o in alternativa sui rivenditori autorizzati online come Ticketone.
Ecco tutte le informazioni utili relative al costo del biglietto per visitare la mostra:
- Intero: € 15,00;
- Biglietto Open: € 17,00 (consente lʼingresso alla mostra senza necessità di bloccare la data e la fascia oraria. Il biglietto open va convertito in biglietteria il giorno della visita);
- Ridotto: € 13,00 (65 anni compiuti (con documento), ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti, studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento), appartenenti alle forze dell’ordine, diversamente abili, giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti);
- Bambini: € 6,00 (Bambini da 4 a 11 anni non compiuti);
- Gruppi: € 12,00 (prenotazione obbligatoria, massimo 20 persone per gruppo);
- Scolaresche: € 5,00 (prenotazione obbligatoria, massimo 20 persone per gruppo);
- Universitari: € 10,00 (ogni martedì escluso i festivi, per tutti gli studenti universitari senza limite d’età);
- Omaggio: bambini fino a 4 anni non compiuti, accompagnatore o guida di gruppo (1 ogni gruppo), insegnanti in visita con gruppo scuola (2 ogni gruppo), soci ICOM (con tessera), un accompagnatore per disabile, possessori di coupon di invito, possessori di Vip Card Arthemisia, giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo press@arthemisia.it.
NORME DI ACCESSO
L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata. Obbligo di mascherina FFP2 e Super Green Pass.
Per maggiori informazioni puoi chiamare al 39 06 87 15 111, scrivere a info@arthemisia.it o contattare le pagine Facebook e Instagram di Palazzo Bonaparte.
Cosa leggere
Per chi volesse approfondire la conoscenza delle opere di JAGO, consiglio la lettura del libro “Jago. Rinascimento nel terzo millennio” a cura di Maria Pia Cappello.