Museo del Tesoro di San Gennaro: storia, orari e prezzi

Museo del Tesoro di San Gennaro: storia, orari e prezzi

Museo del Tesoro di San Gennaro: la storia

Il “Museo del Tesoro di San Gennaro” è un museo di Napoli, situato accanto al Duomo e alla Cappella di San Gennaro, che conserva un notevole patrimonio artistico.

Il museo mostra ai visitatori pregevoli gioielli, dipinti, sculture, arredi in argento e tessuti donati in 700 anni da papi, imperatori, re, uomini illustri e persone comuni per devozione a San Gennaro.

L’inaugurazione del Museo del Tesoro risale al Dicembre del 2003, grazie ad un progetto finanziato da aziende private, da fondi europei e dalle istituzioni locali, su proposta della Deputazione della Reale Cappella del Tesoro.

La Cappella del Tesoro nasce tra il 1526 e il 1527 come “voto” al santo, con tanto di contratto firmato dal notaio. La popolazione di Napoli chiedeva l’intercessione di San Gennaro contro guerre, pestilenze e carestie.

La Deputazione è un’organizzazione laica, composta da 12 famiglie come gli antichi Sedili di Napoli, voluta dalla Città di Napoli nel 1527 per la sovrintendenza sulla costruzione della Cappella e la difesa della ricca collezione.

Le opere più importanti

L’area museale espone, nei locali sottostanti la Cappella del Tesoro, opere di inestimabile valore artistico realizzate dagli esperti orafi dell’antica Scuola Napoletana, scultori e pittori illustri.

Appena entrati nell’ambiente museale possiamo notare pregevoli sculture in argento, tra cui un favoloso busto in argento di “Santa Irene”, copatrona di Napoli, opera di Carlo Schisano del 1733.

Statua in argento di “Santa Irene”, copatrona di Napoli, opera di Carlo Schisano nel 1733.
“Santa Irene di Carlo Schisano

Soffermiamo la nostra attenzione sicuramente sul “Calice d’oro” tempestato di rubini, smeraldi e brillanti, realizzato da Michele Lofrano nel 1761 su commissione del re Ferdinando di Borbone.

“Calice d’oro” di Michele Lofrano commissionato da Ferdinando di Borbone.
“Calice d’oro di Michele Lofrano

Da vedere la ricca “Collana di San Gennaro”, opera di Michele Dato del 1679, composta da tredici grosse maglie in oro massiccio tempestate di rubini, zaffiri e smeraldi.

“Collana di San Gennaro” ad opera di Michele Dato tempestato di rubini, zaffiri e smeraldi.
“Collana di San Gennaro di Michele Dato

Il pezzo più famoso della collezione è sicuramente la “Mitra” d’argento dorato, realizzata nel 1713 dall’orafo Matteo Treglia, in cui sono incastonate numerose pietre preziose tra diamanti, rubini e smeraldi.

“Mitra” d’argento dorato tempestata di diamanti, rubini e smeraldi ad opera di Matteo Treglia.
“Mitra” di Matteo Treglia

Il percorso museale termina con la visita alle tre sacrestie della Cappella del Tesoro, contenenti opere di illustri pittori come Luca Giordano, Massimo Stanzione e Aniello Falcone.

Da notare la Cappella dell’Immacolata, dove troviamo il “Miracolo dell’Ossessa”, dipinto su rame del 1643 ad opera dell’illustre pittore Massimo Stanzione.

“Miracolo dell'Ossessa”, dipinto su rame del 1643 ad opera di Massimo Stanzione.
“Miracolo dell’Ossessa” del pittore Massimo Stanzione.

Dagli studi di autorevoli esperti si è giunti ad affermare che tutti i pezzi della collezione del Tesoro di San Gennaro avrebbero un valore di mercato superiore ai tesori della Corona d’Inghilterra e degli Zar di Russia.

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